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iL Fiume Dei Pensieri

Ispiratore o inibitore, fonte o foce per la mente?
Detrito nel flusso di pensieri,
risale la corrente o viene trascinato inesorabilmente?
Chi ne decide la sorte,
chi di loro incide e scrive di sé e dell'altro;
subendo l'influenza,
ne rimarrà vivo o ondeggerà verso il finire?
Non può esistere titubanza nell'avanzamento dei pensieri,
eppure…
Se non esistessero riusciresti a immaginarli?
Che sia forse questo il culmine?
Cade e termina,
io invece vivo senza ostacolo alcuno,
freddo ai miei dintorni apro gli occhi all'oscurità, celandomi all'opposto,
vivo la mia vita e forse di questo pago il costo.
Sordo alla luce rendo bellezza a chi non vede, ma permane.
Chi veste i miei colori, ovunque me dinanzi, sono
io che creo,
io che narro,
io che peso
nella mia leggiadria, intono un dolce canto anche quando sono spento.
Chi ode più non vede e tralascia sé nell'ondeggiare.
Brevi vite si susseguono nell'altalenarsi di un istante,
qualcuno attinge alla mia fonte,
ma assicura nuova vita, per questo si invita a lasciar scorrere.
Togliete il tocco dal mio dosso e sarò grato,
per placare l'insorgere di nuovi pensieri, o nuove narrazioni.
Errori o correzioni ma è impossibile qui errare,
la strada è indicata, è una sola e va percorsa.
Mi inchino e incline al suo volere,
non posso che temere l'avvento del suo errare.
Non consento di essere concesso a un tuo sospiro se no spiro.
Vedo, solo in parte, ciò che è, per te è distorto,
ma non può certo definirsi un torto, almeno in parte,
ciò che fai può tubarmi o lasciare a te il freddo…
o 'l caldo abbraccio della foce
o della voce, candida ai tuoi occhi,
fragrante si diffonde, ondeggia a mezz'aria e permane
come in un costante eco fra dei colli è dove abito,
io da solo,
grigio in dimensione alle altre specie,
discosto eppure simile, in colore fuoriclasse,
soave reale domino i miei poderi
coi pochi poteri dal basso concessi osservo il resto.
Sempre solo, sono
io che decido,
in cima a un fiume ove cala la vestale, mi dà vita…
fermo pure il tuo pensiero delicato…
eppure
sono solo
un fior letale.




Daniele Savasta







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